Girovagando

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Girovagavo stancamente tra i blog che mi venivano proposti. Una sequenza disordinata di riflessioni, di piccole illuminazioni, di storie profonde nella vita di qualcuno, di aneddoti divertenti, di immagini che immortalavano l’istante, di pensieri raccolti in qualche punto della rete e poi rielaborati, frasi ad effetto sorprendenti e frasi semplici cariche di emozione, cronache egocentriche e intuizioni universali. Commenti allegri, commenti sinceri, commenti di circostanza, commenti ammirati, commenti inutili, commenti forzatamente celati. E poi frammenti di sé, desideri, sogni, speranze, certezze. Sentimenti, molti sentimenti. Amore in tutte le sue declinazioni, da quello sprecato a quello anelato, passando attraverso quello che lascia i suoi Segni. Poesia degli animi. Bisogni chiari di condividere, bisogni oscuri di uscire da dove si è.

C’era un ordine segreto in quell’apparente caos. Non era così semplice da scovare. Bisognava chiudere gli occhi e percepire che dietro ogni frase scritta c’era una vita, intensa e reale, che sublimava una parte di sé.