Il mondo dal basso

La vedevo passare quasi tutti i giorni alla stessa ora, circondata dalle sue amiche. Il loro vociare concitato mi sferzava come una folata di vento frizzante e mi avvolgeva completamente svegliandomi dal torpore della mia mattina serena e incolore.
La via che portava a Piazza San Pietro, in quelle giornate di sole settembrino, era immersa in una luce particolare e sembrava quasi di respirare una atmosfera di cambiamento e di speranza. I turisti, sempre molto numerosi, apparivano un po’ meno turisti, meno accaldati e più attenti alle meraviglie dell’Urbe, e a tratti si confondevano con i cittadini ormai intenti ad affrontare il lungo periodo dell’anno che separa le ferie dalle ferie.
Le quattro ragazze erano sicuramente studentesse universitarie. Non avrei mai potuto indovinare la facoltà che frequentavano. In tutti i loro discorsi, fitti di risate e gridolini, le uniche certezze erano i commenti corali su questo o quel ragazzo su cui immancabilmente si perdevano a pontificare. Erano tutte e quattro molto belle e sprintose, vestite alla moda e variopinte, riflettevano fulgidamente la luce del sole che sembrava illuminare solo loro. Erano belle, ma lei era particolare. Aveva dentro di sé qualcosa che ai miei occhi era stata evidente fin dalla prima volta che avevo incrociato il suo sguardo. Non mostrava curve sincere e  piene come le sue amiche, ma muoveva con armonia un portamento che nasceva dalle caviglie e si propagava dalle gambe proporzionate e flessuose, lungo il busto gentilmente maturo, fino al collo sottile e lucente  e poi al viso radioso e sorridente. A creare quel fascino particolare non era nemmeno il colore ramato e mosso dei suoi capelli che risaltava a fianco delle chiome scure delle sue amiche. Dal basso, dal mio punto di vista, la perfezione ti coglie pungente e quando la incontri la tua vita non è più la stessa. Sono un grande conoscitore di persone. Ne vedo passare a migliaia, da anni, tutti i giorni. Ma una ragazza come lei, garantisco, non si era mai vista.
Attendevo tutta la mattina quel momento e, puntualmente, non rimanevo mai deluso.
Anche quel giorno avevo sentito le loro voci da lontano. Quel dì l’argomento concitato del loro vociare sembrava essere un certo Giovanni, che veniva scandito ora dall’una ora dall’altra con lo stesso fervore che avrebbero riservato al cospetto del dio Apollo. Tenevo gli occhi chiusi e cercavo di immaginarla. Non pensavo al suo aspetto fisico, a come poteva essere vestita, ai riflessi del suo corpo alla luce di quella giornata azzurra limpidissima. Ero concentrato sulla sua presenza, mi pareva di percepire chiaro il suo avvicinarsi, come se la sua anima e il suo portamento occupassero le dimensioni dell’universo a me vicine. I miei sensi non erano in grado di sondarle, ma la mia essenza era pervasa dalla sua presenza.
Ora erano vicine. Aprii gli occhi e alzai lo sguardo verso di loro, sicuro di quello che avrei visto. Quel giorno era più intensa di sempre, radiosa e spigliata, sicura di sé e aperta alla tenerezza. Mi soffermai un attimo più del solito, perso ineluttabilmente in una contemplazione quasi spirituale.

La ragazza dalla chioma ramata dipinse sul volto una specie di sorriso dolce e divertito e con le braccia strinse a sé due delle tre amiche che la circondavano.
– Ragazze! – disse in tono sottovoce, ma deciso, richiamandole a sé e prolungando l’attesa prima di continuare la frase fino a quando tutte e tre furono strette con i loro volti a ridosso del suo – Vi siete accorte quanto giovane era e come erano intensi gli occhi azzurri del barbone che abbiamo appena superato? –

26 thoughts on “Il mondo dal basso

  1. Diemme 18 Settembre 2016 / 12:16

    Cose che succedono davvero, sia perché ritengo profondamente vero che spesso si percepisca l’aura di una persona al di là di tutto, sia perché non sai mai che storia e che vita può celarsi dietro un barbone. Una blogger raccontava di un suo amico di successo, che aveva ritrovato a fare il barbone dopo che un incidente gli aveva portato via moglie e figlio e non aveva avuto la forza e la voglia di reagire, ma ci sono anche immigrati, che magari nella loro terra era fisici nucleari o occupavano comunque posizione importanti, e qui si sono lasciati andare. La vita non è facile, ma gli occhi intensi e la giovane età sono i più duri a scomparire…

    • pj 18 Settembre 2016 / 14:22

      Quello del barbone è uno stile di vita che, a volte, su di me, esercita un forte fascino. 🙂 C’è in esso l’essenza della ribellione, della perseveranza, della negazione della scontatezza, della libertà dagli schemi.
      Un’esistenza che il mondo “normale” cerca di cancellare e che a sua volta ignora le consuetudini della normalità. Un gioco drammatico e virtuoso di reciproca elisione.

  2. Diemme 18 Settembre 2016 / 15:07

    Io potrei persino amare la povertà, ma odio lo sporco. Tutto quello che posso dire è con le parole di mia nonna, “Dio non ce lo faccia mai provare”, altro che fascino!

    • Pj 18 Settembre 2016 / 15:15

      Chissa? Magari da qualche parte del mondo esiste pure un barbone pulito, che è lì nel suo ruolo per scelta volontaria e consapevolezza.
      Non ne sarei affatto sorpreso.

      • Diemme 18 Settembre 2016 / 15:31

        Beh, allora non sarebbe un senzatetto, perché il dormire sui cartoni e non avere modo di farsi una doccia e cambiarsi gli abiti, per non parlare di quello che mangiano e come lo mangiano, di come dove e quando vengono espletate le loro funzioni fisiologiche, beh, temo siano usi e costumi che non si sposano troppo con pulizia e igiene. Al massimo potranno avere potentissimi anticorpi, that’s all.

        Se poi per barbone intendi un distinto signore che non si fa la barba, con una propria magione dotata di vasta sala da bagno e lavanderia, beh, allora potrei pure essere d’accordo.

      • Pj 18 Settembre 2016 / 15:42

        Sarà che io ho una visione romantica della vita, ma mi piace pensare che in qualche luogo di questo mondo ci sia un barbone con una propria magione, bagno e lavanderia, e per scelta mette i panni puliti ma stracciati, tiene la barba incolta, si adagia sui cartoni e si scalda con le riviste patinate. Non lo riconosceremmo per quello che è nel profondo, semplicemente perchè lo eviteremmo così come facciamo sempre quando rischiamo di entrare in contatto con quel mondo che speriamo non ci debba mai appartenere.

      • Diemme 18 Settembre 2016 / 16:02

        Oh, non è così, il mondo della gente che riesce a campare di rendita è un mondo che m’attira eccome, e lo spero sì che un giorno m’appartenga! 😛

  3. Silvia 18 Settembre 2016 / 16:02

    Un racconto molto bello, buona domenica 🙂

    • Pj 18 Settembre 2016 / 16:05

      Grazie mille, Silvia. Buona domenica a te! 🙂

  4. TADS 19 Settembre 2016 / 0:56

    ottima penna, chapeau!!!

    • Pj 19 Settembre 2016 / 5:15

      Grazie mille! Complimento graditissimo, Tads.

  5. massimolegnani 19 Settembre 2016 / 15:32

    Ottimo racconto.
    Accattivante la visione, originale la descrizione della ragazza con quel portamento che nasce dalle caviglie, coinvolgente il modo del barbone di assaporare la sua presenza.
    ml

    • Pj 19 Settembre 2016 / 21:11

      Grazie mille, Massimo.
      Spesso mi capita, quando mi imbatto in qualcuno di questi personaggi che fanno della strada la loro casa, di osservarli dal mio punto di vista “normale”. Poi improvvisamente mi ritrovo a pensare a come deve essere diverso il loro punto di vista. A quante cose vedono di noi a cui noi non facciamo più caso … e sono colto dalla sensazione/intuizione che forse alcuni di loro potrebbero avere molto da raccontare.

    • Pj 19 Settembre 2016 / 23:17

      🙂 Grazie mille, Dora.

  6. Fik 22 Settembre 2016 / 13:07

    Bravo PJ, come sempre d’altronde.
    Durante tutta la lettura mi chiedevo chi fosse il protagonista…. e posso assicurarti che mi è venuto in mente di tutto…
    Scrivi veramente bene…
    A quando il primo romanzo?

    • Pj 22 Settembre 2016 / 13:22

      Grazie Fik!
      Il primo romanzo? 😀 😀 😀
      Non ce lo vedo qualcuno sulla faccia di questa terra ad andare a coricarsi ansioso di leggere le vicende che si abbatterebbero sui miei personaggi. 😀 😀

      • Diemme 22 Settembre 2016 / 14:20

        Non ti sottovalutare…

      • Pj 22 Settembre 2016 / 15:20

        🙂 🙂 🙂

      • fik 22 Settembre 2016 / 16:02

        io di sicuro non andrei a coricarmi con il tuo libro…. perchè non riesco a leggere da sdraiato!! 😀

      • Pj 22 Settembre 2016 / 16:10

        😀 😀 😀 Hai una lettura verticale, potremmo dire. 😀

  7. erykacosta 22 Settembre 2016 / 17:00

    Niente è come sembra… Niente è come appare… (fischiettando) 🙂

    • Pj 22 Settembre 2016 / 17:49

      Se tutto fosse come appare, come potremmo divertirci a questo mondo? 😉 🙂

    • Pj 27 Settembre 2016 / 21:52

      Grazie mille, Stefania.
      È un grande onore il tuo commento! 🙂

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