In trenta anni il mondo è cambiato. L’informatica ha soppiantato alcuni elementi chiave dei processi su cui si basa la civiltà occidentale. Ma questa evoluzione sta passando sotto traccia, senza una coscienza collettiva di cosa stia cambiando. Tutti pensano che sia l’inevitabile progresso che avanza, ma forse l’information technology rappresenta una discontinuità nel modo di fluire del progresso stesso.…
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Una analisi di confronto tra le possibili piattaforme di wordpress per il proprio sito o blog personale.
Quali sono le principali differenze tra la piattaforma wordpress.com e una soluzione “self-hosted”?
Cosa si perde e cosa si guadagna a passare dalla piattaforma wordpress.com e una o più piattaforme “self-hosted”?…
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è sempre tutt’altro che facile stabilire un contatto che sia più profondo che non sfiorarsi
Purtroppo è proprio così. Essere “vicini” veramente è molto più difficile del semplice avvicinarsi.
se pensi che tutto si gioca in un istante… anche il per sempre…
🙂 🙂 il per sempre ce lo si gioca in un istante e poi, dopo molto tempo, si comprende che il per sempre è la somma di giocate al buio istante per istante 🙂
mi piace come disegno… 🙂
peggio sarebbe se il dentro fosse una replica del fuori, non ci sarebbe nulla da scoprire nelle persone, poco più che merce esposta nelle bancarelle.
ml
A volte infatti, quelle rare volte che vado al mercato, mi sembra di vedere intorno solo bancarelle 🙂
È difficile seguire quello che ci succede dentro e mentre lo facciamo è altrettanto difficile cercare di non farci imbrigliare dagli schemi che ripetiamo in reazione a quanto succede sia dentro che fuori.
Sono d’accordo. È tutto maledettamente difficile.
È un piacere sentirti ancora Nuzc. 🙂
Piacere mio. …sull’essere difficile…forse se così non fosse probabilmente non saremmo qui…;)
Già
buongiorno egregio, tutto ok?
in giro ti colgo sempre ben acquartierato tra calde e umide nicchie 😀 😉 🙂
prima o poi dovrò decidermi anche io a frequentare solo blog femminili 😀 😀 😀
ovviamente si scherza.
interessante riflessione, non siamo fatti dentro in modo e fuori in un altro, siamo fatti in un solo modo, semplicemente una parte è “interna” e l’altra “esterna”, proteggiamo quella più sensibile con la parte corazzata. Quando concediamo a qualcuno di entrare può accadere che lasci tracce indelebili ma anche questo è relativo.
Buongiorno Tads, tutto ok. Nei limiti inferiori dell’accettabile. Ma tutto ok. Tu come stai?
In realtà non è propriamente che io sia acquartierato in alcun luogo, il tempo degli appostamenti è finito da tempo. Io credo questo accada perché mi è proprio finito il tempo. E le mie navigazioni ormai sono limitate a rari fugaci momenti.
Ma questa tua osservazione è davvero simpatica. 🙂 🙂 🙂 E curiosamente corretta. 😉
Credo che nell’umanità ci sia di tutto: quelli tutti d’un pezzo con tanto di corazza, quelli vuoti dentro che hanno trovato il modo di lustrare l’esterno per le allodole, quelli succulenti all’interno ma che fuori mostrano solo un timido vestito grigiastro che nessuno vuole scoprire cosa nasconde.
Il più delle volte non siamo nemmeno noi che concediamo o non concediamo il lasciapassare per entrare, ma semplicemente nessuno è veramente interessato a chiedercelo.
mio caro sono d’accordissimo, la mia era una riflessione “tecnica”, niente di sconvolgente.
diciamo che, vuoto o non vuoto, non ci fossero collegamenti con l’esterno nessuno potrebbe mai sfiorare niente. Noi non siamo divisi in due e nemmeno sdoppiati, meno ancora viaggiamo a comparti stagni. Abbiamo una sola parte, metà esposta e metà nascosta ma comunque trattasi di blocco unico.
per me tutto ok grazie 😉
Il dentro ha regole tutte sue. Come il fuori. I due si parlano a volte. Su certi temi sono in accordo perfetto. Su altri proprio non c’è verso. A volte invece se ne stanno in silenzio. Anche per giorni. Si ignorano. Entrare dentro esige una parola magica che non è una parola d’ordine. La parola d’ordine si cambia. Quella magica è frutto del momento perfetto, che poi è il caso. Un toc toc speciale e sei il benvenuto. Ci stai. Ti accomodi. Per un’ora o una vita. Si può essere anche cacciati dalla porta principale o buttati fuori dalla finestra. Capita che uno arrivi sempre puntuale all’ora di cena e sia ben accolto. Capita che perdi lo stesso treno ma era l’ora dell’aperitivo e la parola magica era americano. Capita.
Il fuori è l’apparenza. Ma le apparenze, si sa, ingannano. ?
Hai ragione. Per entrare dentro serve il caso e oltre a quello qualche piccola magia speciale. Come ad esempio quella di due “dentro” che riescono a parlarsi senza i filtri esterni. Quelle rare volte che accade nulla è certo, ma tutto molto speciale.
P.S. Benvenuta Silvia. E’ un piacere averti qui.
Sono passata per il caffè ?
😀 😀 😀 non amerai i bagni di folla, ma questa era assai simpatica.
Bellissima riflessione e meraviglioso l’alternarsi dei commenti ??
Grazie mille, Semprecarla.
Concordo con te, a volte, come in questo caso, i commenti sono come tanti piccoli post tutti speciali. È il motivo per cui questo mondo dei blog mi piace un sacco.
Il fatto è che spesso costruiamo muri per la difesa. Ogni muro, però, presenta una breccia, una screpolatura, un punto debole utile all’accesso. Trovarlo non è semplice e a volte la ricerca può stancare.
Costruiamo muri per la nostra difesa. E spesso non è nemmeno troppo difficile trovare quella breccia nel muro. La cosa forse più difficile è ricordarsi che quella breccia esiste sempre.
Nella mia immensa modestia sono una maestra nella costruzione di muri. :\ anche se dicono siano muri semplicemente fragili
un caro saluto
.marta
(scusa, ma li apri tempo dopo i commenti o sono io che sono distratta?)
Molti di noi sono maestri nella costruzione di muri, cara .marta. Sei in ottima compagnia. E molti di questi muri sono fragilissimi, ma solo se si applica la pressione in un punto preciso. Trovare e toccare quel punto è la questione cruciale.
No i commenti sono sempre aperti. E’ che sono io che faccio davvero fatica in questo periodo a trovare il tempo per scrivere. E anche nella lettura sono estremamente latitante. Arrivo spesso quando i post sono già “esausti”.
L’unica cosa certa è che spero sempre di uscire dal cunicolo in cui mi sono cacciato. E prima o poi ce la farò.
E’ sempre un grande piacere sentirti e leggerti, .marta.
Un abbraccio
Accolgo l’abbraccio e ti auguro di trovare al più presto la via d’uscita.
Sono convinta che vi riuscirai.
A presto con buone notizie
Arriveranno.
Stragrazie. 🙂