Guida rapida alla consultazione della colonna sonora

Credo che le persone cinefili si dividano in due grandi categorie: quelle che non vedono l’ora che esca il prossimo film francese e quelle che a quel film si addormenterebbero per certo.
Io appartengo a questa seconda categoria.
A mia parziale discolpa posso dire solo che davanti ad un film spero sempre di essere portato in un luogo differente da quello in cui mi trovo.
Ecco perché, in una giornata dove altri segnali positivi si sono accumulati a quelli pregressi, e sono riuscito a trovare il tempo per dedicare le due ore necessarie a guardare ed ascoltare con calma questo concerto di Hans Zimmer, io mi sono commosso.
Mezzo bicchiere di vino per sognare di essere stato là, ripensando a come le note di tante colonne sonore possano fare da filo conduttore di un percorso segnato da molti film francesi non visti, e si finisce facilmente in un luogo differente da dove si pensava si sarebbe stati.
Se siete utenti Netflix, o se volete sperimentare un suo abbonamento gratuito, e avete due ore libere da pensieri (come io non avevo avuto per troppo tempo), non esitate a guardare questo concerto di Hans Zimmer a Praga. Oppure cercatelo in qualche versione ad alta definizione, non importa.
Non ve ne pentirete.
Anche non vi piacesse, sareste comunque pronti per vedere con rinnovata soddisfazione il prossimo film francese in uscita, ed entrando al cinema sorriderete bonari pensando a quanto differenti siete da questo Pj.

 

Il percorso migliore

IMG_20180306_100529_resized_20180307_100457636

Un paio di giorni fa ripercorrevo distrattamente l’elenco degli articoli che ho pubblicato su questo blog nel corso di questi ultimi quattro o cinque anni. Articoli sempre più sparuti, in numero inversamente proporzionale agli impegni della vita reale. La vita reale. Non saprei dire se questo mio percorso tortuoso degli ultimi anni sia stato davvero parte di una vita reale.
Leggendo l’elenco, qua e là, nascosti tra un raccontino e l’altro, ho trovato gli spezzoni di questo mio passato recente. Ho ricordato i miei compagni di viaggio, ho ricordato le insegne che incontravo tutti i giorni, gli eventi accaduti, ho ripensato alle moltissime persone che ho conosciuto in questi anni. Le persone sono meravigliose. Nascondono la loro storia dietro un involucro così originale che ne tradisce proprio l’essenza profonda.
Ho rivisto i luoghi che frequentavo. I paesi, i quartieri, i percorsi che seguivo. Gli autogrill sparsi a macchia di leopardo per il nord Italia dove spesso scrivevo i post senza pretese che costellano questo luogo virtuale.
Sembra senza importanza, nella sostanza è senza alcuna importanza, eppure queste frasi abbozzate che riempiono queste pagine hanno un significato importante calate nella frenesia di questi anni. E paradossalmente, questo lo si può capire solo quando alla tenera età di cinquantadue anni si deve prendere il cancellino e pulire la lavagna per ripartire.
Nei miei viaggi degli ultimi quattro anni e  otto mesi ho percorso circa quattrocentocinquantamila chilometri (mischiati ad altrettante interminabili riunioni). Un bel numero. Qualche volta conoscevo una nuova persona e si finiva inevitabilmente a scoprire la vita di entrambi. Io resistevo a lungo dietro una credibile riservatezza, ma spesso alla fine cedevo a raccontare la parte semplice della mia vita reale. La reazione comune di tutti era sempre una oscillazione immancabile tra uno sguardo riprensivo perché non mi volevo bene e una espressione incredula per certi ritmi che sostenevo.
Ieri ho passeggiato lungo il sentiero della foto. Ho fatto otto chilometri sotto una nevicata leggera, respirando ossigeno, in un luogo dove ero l’unico a lasciare delle orme. Di certo il miglior percorso che abbia fatto in questi ultimi anni.
Camminando si capiscono meglio le vicende della nostra vita.
Siamo fatti sufficientemente male e alla fine avremo anche un po’ di nostalgia di questi cinque anni passati. Ma la felicità profondissima che avevo dentro e che mi sta accompagnando all’inizio di questa nuova fase della vita è il lascito più importante del mio periodo diesel ormai parte granitica e non più modificabile del mio passato.