Era domenica sera. Fabio, come sua abitudine, stava scaricando le riprese delle telecamere personali dell’ultima settimana. La vita stereoscopica dei suoi ultimi sette giorni sarebbe lentamente fluita nella chiavetta del suo computer. Poi sicuramente avrebbe rivisto i momenti più coinvolgenti sulla televisione 3D di casa, cercando di fissare ancor più nella memoria le emozioni di ogni passaggio.
Quasi per anticipare il piacere dell’imminente visione stava scorrendo le immagini della sua cena con Laura di mercoledì sera. Era davvero incantevole. Il suo sguardo magnetico lo lasciava sempre in uno stato di ammaliata dipendenza, al punto che il suo corpo sinuoso e armonico perdeva completamente di importanza.
Certo, qualche volta, riguardando le riprese, scopriva con sorpresa e un po’ di malcelata vergogna che il suo sguardo divagava, piombando fugace e pesante a scrutare le curve di Laura, per poi risalire di nuovo al suo volto. In quei momenti lo assalivano sensi di colpa per i suoi istinti animaleschi e, allo stesso tempo, il rammarico per non essersi attardato di più ad ammirare il suo corpo. In fondo presto, ne era certo, sarebbe stata la sua donna. E forse addirittura lo sarebbe stata per sempre.
Ora le immagini presentavano Laura sempre più grande. Lei aveva appena fatto una battuta simpatica e lui le si stava avvicinando per sfiorare le sue labbra. Risaltava sullo schermo la bellezza e la profondità del suo sguardo e spiccavano le due piccole minitelecamere posizionate appena a lato dei suoi occhi luminosi. Lei era una di quelle bellezze naturali che disdegnava i trucchi pesanti e i ninnoli di contorno al volto, ma aveva un’unico vezzo. Cambiava ad ogni uscita le cover delle sue telecamere e le abbinava a lenti a contatto colorate creando a volte contrasti spiazzanti, a volte armonie ammalianti.
Ora si stavano di nuovo allontanando dopo il fugace bacio. A Fabio, quel tipo di scene, riviste nel futuro dopo averle vissute dal vivo, generavano sempre un fondo di tristezza a cui non riusciva ad opporsi. Era un po’ come rivivere un’emozione forte avendola svuotata completamente dal contatto e dal calore che l’avevano generata. Pensò in quell’istante che prima o poi le persone avrebbero smesso di avvicinarsi mentre registravano, perché il rivedere la tenerezza vissuta da protagonisti, senza riprovarne i rintocchi sui sensi dell’agire, avrebbe svuotato i loro sentimenti.
Scacciò quello scomodo movimento dell’animo ripensando a Laura e a quello che gli aveva raccontato proprio in quella cena. Anche lei era solita scaricare i video della sua settimana alla domenica, alla fine della serata. Fu colto dall’intuizione che anche lei fosse proprio in quel momento davanti ad uno schermo a rivivere quel loro bacio fugace e si sentì invaso nuovamente da una tenerezza commossa.
……
Il bel volto di Stefano era sotto di me ma non lo vedevo. I miei occhi erano chiusi ed ero persa in un luogo senza tempo e senza spazio. Il palo su cui stavo salendo e scendendo con tutta me stessa, mentre lui accarezzava dolcemente le mie curve, era piuttosto rigido. Peccato solo che nelle riprese non si sarebbe visto.