Guardando un tramonto

Qualche giorno fa ero fermo in autogrill. Motore spento. Dovevo ripartire, ma iniziavo a sentire  il bisogno di riposare. La stanchezza era così forte che all’inizio non mi ero nemmeno accorto del tramonto che avevo davanti agli occhi. Dagli autogrill i tramonti hanno un fascino particolare. Non sono belli. Nemmeno un po’. Ma sono carichi di contrasti.
Da dove ero posizionato, seduto al posto di guida, vedevo distintamente tutti i tir che sfrecciavano in un senso e nell’altro. La luce del giorno iniziava ad essere assai debole, e ogni costruzione dell’uomo, stancamente assiepata vicino all’autostrada, assumeva l’essenza della sua malinconica tristezza. Dietro a tutto, oltre l’orizzonte, i colori erano spettacolari. Dal rosso intenso, quasi sanguigno, si saliva lentamente fino all’azzurro ceruleo, prima di tuffarsi sopra la mia testa nel blu notte.
Pensavo a tutto quello che ha costruito l’uomo, alla malinconia che alla lunga porta con sé. E pensavo che tutto sta fluendo su binari precostruiti … della ferrovia, dell’autostrada, del mondo web, poco importa. I solchi sono tracciati. Eppure anche proprio lì dov’ero, dove la regola è semplice, “stai parcheggiato e vai a prendere un caffé per ripartire”, c’era tutto l’Universo, sconfinato.
Riflettevo ad una cosa che avevo scritto recentemente da queste parti sul modo di dire latino “tabula rasa” e sul fatto che oggigiorno non ci sono più luoghi e modi per ripartire da zero senza condizionamenti.  Stiamo perdendo progressivamente ogni controllo, dentro una dittatura che sta imparando con sempre maggior maestria a mascherare la coercizione sotto la forma di una apparente  libertà. E mi chiedevo, come faremo quando ci accorgeremo che quello che facciamo è tutto guidato e controllato, cosa faremo quando ci saranno persone ricche che prolungheranno la loro vita sostituendo i loro organi andati a male attraverso dei perfetti cloni di loro stessi, cosa ci lasceremo fare quando gli scienziati saranno sostituiti nel loro lavoro da programmi informatici e supercalcolatori che instancabili produrranno scoperte con centinaia di anni di anticipo rispetto all’opera dell’uomo?
Il cielo azzurro del tramonto con le sue stelline luccicanti trasmigra nel blu notte con una eleganza mozzafiato.

20 thoughts on “Guardando un tramonto

  1. clipax 3 Settembre 2016 / 17:03

    Mi auguro che qualcuno di noi riesca a ripartire da zero senza condizionamenti, ne basterebbe uno.
    Pensavo che all’autogrill fossi andato a mangiare una rustichella…

    • Pj 3 Settembre 2016 / 17:08

      😀 😀 😀 in effetti la rustichella avrebbe il suo perchè. Ma negli autogrill, che sono delle specie di varchi in dimensioni parallele, si trova ben altro 😉

      • clipax 3 Settembre 2016 / 18:38

        Dipende da quali autogrill bazzichi, uno dei più infernali è quello di calstorta, hai presente?

      • Pj 3 Settembre 2016 / 18:59

        Per uno nato a San Donà di Piave è un po’ difficile non conoscere l’autogrill Calstorta. Ma ce ne sono di ancora più infernali. 😀

      • clipax 3 Settembre 2016 / 19:18

        Di peggiori? Attendo lumi…:)

      • Pj 4 Settembre 2016 / 8:44

        Dalle aree di servizio Brianza sono quasi certo che ci siano molte astronavi che decollano verso altri sistemi solari, nella Tevere ovest bisogna sempre stare allerta sulle creature che si possono incontrare e, andando più vicino nel NE la Gonars si difende. 🙂

      • clipax 5 Settembre 2016 / 16:42

        Hahaha la Gonars la conosco molto bene, ho vissuto diverso tempo in quella zona.

  2. Silvia 3 Settembre 2016 / 18:03

    Sai sarò all’antica, ma penso che le macchine non potranno mai sostituire l’uomo, spesso le nuove scoperte sono anche frutto dell’intuizione, del genio, della sregolatezza che è solo umana…e mi pare strano anche che sia tutto giudato sinceramente, con tutte le assurdità che faccio ogni tanto è impensabile davvero, ed è bello così, altrimenti saremmo tutti uguali e non ci sentiremmo così fuori luogo a volte 😉

    • Pj 3 Settembre 2016 / 18:20

      Non è che tu sia all’antica, più che altro sei saggia. Qualche tempo fa leggevo sul sito personale di una ricercatrice il manifesto della slow-science. Ad un certo punto si legge: Science needs time to think.
      Ma io temo che la direzione che sta prendendo il mondo sia un’altra.
      E saranno sempre di più le volte in cui ci sentiremo fuor di luogo.

  3. Diemme 3 Settembre 2016 / 20:35

    La musica è splendida, le riflessioni tristi… ma il tramonto allarga il cuore <3

    • Pj 4 Settembre 2016 / 7:03

      La musica è splendida!

  4. Fik 4 Settembre 2016 / 8:13

    Se non troviamo un John Connor siamo spacciati!

    • Pj 4 Settembre 2016 / 8:28

      😀 😀 😀 Non ci crederai, caro Fik, ma proprio di recente ho visto per caso un film che farebbe pensare che tu saresti un ottimo candidato ad un ruolo come quello di John Connor. 😀 😀

  5. massimolegnani 15 Settembre 2016 / 12:06

    mi piace questa capacità di astrazione dal contesto arido, anzi questa fusione con un contesto arido meccanico e il saperne trarre poesia.
    d’altronde mi ricordo certe notti in roulotte nel parcheggio autostradale, a un certo punto lo scorrere dei TIR diventava come il flusso di un fiume.
    ti ho apprezzato
    ml

    • Pj 15 Settembre 2016 / 16:49

      Grazie mille Massimo, e benvenuto!
      I parcheggi autostradali hanno un loro fascino e da lì, come acutamente hai osservato, le scie veloci degli automezzi che scorrono sono contrastatamente non così dissimili dallo scorrere dei fiumi. 🙂

  6. Lapoetessarossa 15 Ottobre 2017 / 0:40

    I tramonti ispirano sempre una qualche riflessione sul senso della vita. Poi le riflessioni si dimenticano. Fino al tramonto successivo. A meno che non guardi il tramonto ed è un momento romantico. Non sei solo. La vita in quel momento ha un senso. Non occorre affatto riflettere. Il tramonto è lì e tu sei fermo all’autogrill che è il momento perfetto. È il caso di prima, per seguire un fil rouge. Di dentro e di fuori in accordo perfetto. Due di dentro e due di fuori in accordo perfetto davanti ad un tramonto all’autogrill. Non ne esce un post. Ma una cena imprevista con la Rustichella e il Camogli. E tante briciole in auto.

    • Pj 15 Ottobre 2017 / 1:04

      Rustichelle e camogli 😀 😀 … hai l’aria di saperla lunga sulle dotazioni alimentari degli autogrill. Anch’io mi difendo sul tema.
      E il tramonto alternativo che hai immaginato per i due dentro e i due fuori è romantico e divertente allo stesso tempo. L’accordo perfetto è sempre un po’ così.

  7. Lapoetessarossa 15 Ottobre 2017 / 19:33

    Adoro gli autogrill a ponte. Sintesi degli opposti che si attraggono. Possibilità di tornare indietro, basta scendere dall’altra parte. Puoi comperare cose inutili ed esagerate. E fare colazione all’ora di cena se ti va. O viceversa. Anche il tempo all’ autogrill non esiste. (Ecco dove andrei a cena stasera!)

    • Pj 15 Ottobre 2017 / 20:03

      Quelli a ponte sono forti perchè mentre mangi qualcosa vedi sfrecciare i mezzi sotto di te. Sei sospeso sopra il fiume dalle contrastate correnti. Ti confesso che alcune delle cose scritte qui sono nate proprio in autogrill.

  8. Lapoetessarossa 15 Ottobre 2017 / 20:56

    La vita segreta degli autogrill

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