Ricordo perfettamente le discussioni parlando di noi, all’aperto, seduti sotto il glicine gigante del nostro ristorante preferito nei dintorni di Parma.
Mentre una brezza leggera circondava dolcemente i nostri volti, e qualche goccio di vino attentava alla nostra lucidità, le chiedevo provocandola: «Qual’è la lunghezza perfetta?» Lei mi guardava sorridendo, di quel sorriso sornione che solo le donne sanno imbastire sfiorandosi distrattamente i lunghi capelli in un gioco sottile carico dell’essenza di tutti i misteri.
Con gli occhi scintillanti dritti verso i miei, mi ripeteva sempre come fosse la prima volta: «Non bisogna tirarlo per le lunghe. È l’insieme che conta. Il coinvolgimento. L’emozione che trasmette.»
Scuotevo la testa fingendo contrarietà, mi fermavo un attimo per trovare il giusto tono solenne per la mia voce e riprendevo: «Io non credo proprio. E non lo dico io. È una cosa scritta duemila e più anni fa: da sempre le donne hanno un problema irrisolto con il serpente. E le cose non mi sembrano affatto cambiate da allora.»
Lei simulava un vago imbarazzo colorando di rosso la sua pelle, quasi fosse in preda ad un ricordo malcelato, e, continuando a fissarmi negli occhi, ripeteva immancabilmente: «No. Nel mondo frenetico di oggi, questa è la lunghezza perfetta per il nostro racconto».
Questa volta il finale a sorpresa è dolcissimo. Oppure non ho capito niente, che pure questa è un’opzione: ma a proposito di lunghezza perfetta, secondo te sono passati cinque minuti? ?
Ti confesso che non saprei rispondere alla questione dwi cinque minuti. Ho appena pubblicato questo post ma wp insiste a dire che l’ho postato un giorno fa. Prima ero convinto che dopo cinque minuti sarei stato in un’altro luogo ma dopo due ore ero ancora lì fermo.
Questo sembrerebbe confermare che la mia vita è costantemente sull’orlo di un buco nero che distorce il tempo. Non parliamo poi dwl buonumore. 😀
Certo, lo credo anch’io 😛
😀 😀 😀
sei come un prestigiatore delle parole, le dici, le sussurri, le pensi e le fai immaginare… e alla fine … voilat ecco la magia!!
Mi piace “prestigiatore delle parole” 🙂 🙂
Che dire? Mago o prestigiatore, tu sai scrivere e scrivi cose che fanno riflettere e fanno sorridere. Davvero molto divertente questo gioco di parole e doppi sensi… Ciao PJ
Ogni tanto mi diverto a giocare sulle mezze verità. 😉
Ciao Gigi 🙂
Bello, coinvolgente e intenso. I miei complimenti!
Felice notte ?
Grazie mille e benvenuta Alessandra. 🙂
Sei davvero gentile!:-)
Non è mai la lunghezza a determinare la performance, quanto piuttosto l’uso sapiente…… delle parole. Ovvio, no? ?
😀 😀 Ci azzecchi sempre dunque
Il gioco di parole era troppo divertente!
Mi era sfuggito il tuo post e mi stavo chiedendo come mai non ti vedessi “in giro”. Poi ho capito che sei stato vittima anche tu di un bug di wp. Se salvi una bozza, questo capita soprattutto dalla app, quando pubblichi mantiene il giorno e l’ora del salvataggio iniziale. Quindi alcuni post passano inosservati perché con date antecedenti. Io non mi faccio più fregare e uso “in attesa di revisione” per salvare le mie bozze, così poi imposto il giorno che voglio pubblicare.
Ci azzecchi sempre 😀 😀
Sono poco in giro per colpa di wp e anche perchè se riesci a fare qualche settimana di ferie dopo alcuni anni si entra in uno stato di estatica confusa sospensione. 🙂
Dimmelo un’altra volta e inizio a crederci! 😉
Le ferie sono più sacre dell’ostia per me! Non perdere tempo qui dentro, esci!! 😀
Qui dentro magari non ci sto tanto ma non perdo mai tempo. Puoi starne certa, Azzeccatrice.
?? un abbraccio!
Ricambio forte:-)
🙂
🙂 :-*