La scrittrice, la realtà e la fantasia

Ursula_K._Le_Guin

La voce fuori dal coro

La scrittrice Ursula K. Le Guin ha di recente ricevuto il premio per la carriera letteraria dalla stessa associazione che assegna il National Book Award. Sono un vecchio appassionato di fantascienza, anche se da molti anni non la seguo più attivamente.

Alla consegna del premio, la scrittrice ha pronunciato un discorso forte, che fa riflettere. Dalle sue parole si capisce che solo la fantasia, intesa come la capacità di immaginare alternative al di fuori dell’ordinario, ci potrà traguardare verso il futuro. Non mi dilungo, perché non si può aggiungere nulla alle parole di Ursula. Ma ad un certo punto dice:

Sono in arrivo tempi duri, e avremo bisogno delle voci di scrittori capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora, capaci di vedere, al di là di una società stretta dalla paura e dall’ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza.

… immaginare persino nuove basi per la speranza. Ragazzi, ci vuole vero coraggio per dire e, ancor di più, per ideare una visione così limpida del mondo in cui viviamo e sul ruolo che devono guadagnarsi l’editoria e gli autori oggi.

La responsabilità non è uno status che si può cercare consciamente, ma quando entriamo nella sua sfera, non la si deve rifuggire. Diventa parte di noi. Rifuggire la responsabilità significa proprio rimanere dentro la società stretta dalla paura di cui parla Ursula e di cui lei, chiaramente, non fa più parte.