Gli hashtag

Rovinare le opportunità

Le mode e la loro morte

Una delle più grandi innovazioni della comunicazione social recente è l’uso dell’hashtag. E l’autore di questo articolo, sia chiaro, oltre a non farne uso, non ne conosce bene le potenzialità. 🙂 Ma la riflessione di chi non capisce niente e spesso si limita solo ad osservare cosa succede in giro, è semplice. Perché bisogna inserire troppi, innaturali simboli cancelletto (#) nel nostro già difficile tentativo di comunicare con chi ci sta vicino? Li inseriamo perché siamo così convinti di essere il centro dell’universo, perché abbiamo qualcosa di realmente universale da comunicare all’umanità? Oppure li inseriamo perché siamo vittime di regole che ci vorrebbero far diventare macchine comprensibili alle macchine, solo perché le macchine non sono ancora in grado di comprenderci?

Quando l’uomo cede alla propria illusione di essere centrale, quello è il momento in cui rischiamo di inondare questa terra soprattutto di sovrabbondante spazzatura. Stiamo disegnando il nostro mondo virtuale ad immagine e somiglianza di quello reale. Ma si potrebbe fare meglio.

5 thoughts on “Gli hashtag

  1. ©Elisa 17 Marzo 2015 / 0:01

    Son i piccoli gesti fatti con amore, che rendono migliore il mondo …

    • Pj 25 Ottobre 2017 / 12:28

      Sì. Questa cosa del rileggere le cose del passato porta con sé l’effetto di dire qualche volta “Questa non era proprio del tutto una cazzata.”
      Altre volte invece si pensa: ” Ma cosa avevo bevuto quella sera che ho messo insieme quattro frasi sconnesse che non so nemmeno più cosa volevano dire? ”
      Il bello dello scrivere è che mentre scrivi ti senti una specie di piccolo ricercatore, ma sai e ti adegui al fatto che l’ignoto si fa scoprire solo molto lentamente, parola dopo parola, errore dopo errore, intuizione dopo intuizione.

Rispondi a PjAnnulla risposta