Nella mia vita

Montagna

Briciole di me stesso

Mi piace imparare sempre qualcosa da chi è intorno a me. E in tempi molto recenti credo di aver capito che non è affatto sbagliato aprire una finestra sulla nostra vita per chi ci legge, anche se quello che poi scriviamo non riguarda noi stessi.  La sezione “Nella mia vita” non serve dunque a nulla se non ad ospitare qualche raro scatto di un’esistenza molto simile a milioni di altre esistenze, una specie di raccolta di puntini, apparentemente senza senso, come quelli del gioco della settimana enigmistica che adoravo fare da piccolo, chissà se c’è ancora?, nel quale unendo i punti in sequenza alla fine ottenevi un disegno imprevisto.

Ci potrai scoprire che adoro passeggiare o anche correre in riva al mare e lungo i corsi d’acqua, perché l’acqua aiuta lo scorrere del nostro pensiero, potrai condividere con me che senza la musica saremmo tutti un po’ più fottuti, potrai sbirciare dentro il mio armadio e scoprire più capi scuri di quelli che posso poi realmente indossare, potrai scoprire come la statura influenza le nostre vite e come la birra scura ghiacciata aiuta ad entrare in nuove percezioni dell’esistenza mettendo a rischio la giusta dimensione della nostra pancia. Le pance degli uomini sono il male.

Scoprirai che, mio malgrado, da ormai troppo tempo, ruoto intorno alla cinta urbana di Milano. Ogni volta ho la stessa sensazione, poche persone realmente in armonia con quell’habitat, milioni di persone straordinarie e infelici, che fanno finta di essere felici. Mi pare di sentirla tutta, l’energia che scaturisce dalle loro vite. E io sono uno di loro. La storia della mia esistenza recente è la prova che io non posso reggere tutta quella energia.

Tanti piccoli puntini, disseminati nel tempo e tutti di nessuna reale importanza.

7 thoughts on “Nella mia vita

  1. lapoetessarossa 25 Ottobre 2017 / 10:53

    Milano è mille definizioni e mille contraddizioni. Milano si ama o si odia e non ci sono vie di mezzo. Milano è una moda che si cambia d’abito ad ogni ora ma se sa la sai anticipare allora l’hai capita davvero. Milano è la domenica di Milano con le strade deserte, è un angolo di cielo tra un palazzo e un altro, è il tram arancione e le rotaie che disegnano il percorso da seguire e tutti gli scambi che ti confondono. Milano è camminare veloce, parlare al telefonino, mangiare il panino al volo, è una riunione dopo l’altra che decide il senso della vita di oggi, ma poi è rimandata di mezz’ora e hai tempo per una call dall’altra parte di non so dove, e cazzo perché non risponde nessuno. Milano è energia dispersa dentro volere essere milanesi a tutti i costi. E’ un’anima presa in prestito da troppa gente che domani non ricorderà più il tuo nome, ma l’aperitivo era ottimo e ci devo tornare. Milano non ti piace ma non puoi fare a meno di parlarne. Milano ti piace ed è come una droga e tu ti fai e ti cali dentro e ci fai il tuo viaggio come Lucy in The Sky with Diamonds che tanto poi torni indietro con la metro. Milano non è armonia ma è amore. Uno di quelli che non sai perché ma ti piace e ci perdi la testa, non c’è un motivo valido ma non sai farne a meno. E sai che ti tradirà per il prossimo ma tu crederai a tutte le sue bugie e l’amerai ancora di più. E resterai un puntino che unito a tutti gli altri puntini ne disegna il contorno irregolare, lo skyline, l’intrico dei fili dei filobus e le linee colorate della metro, il filo d’acqua del Naviglio, il Sempione fino all’Arco della Pace…Un puntino di passaggio perché adesso chissà dove sei.

    • pj 25 Ottobre 2017 / 11:36

      Mi fa sorridere, cara Poetessa, questo tuo commento. Mi fa sorridere perché ho sempre sospettato che qui a Milano ci siano persone speciali, sono solo difficili da scovare. Si confondono perché siamo tutti preoccupati di non riuscire mai a dipanare il significato dell’intrico dei fili dei filobus.
      La passione e l’appartenenza che traspare dalle tue parole, per la prima volta negli ultimi quattro anni, mi fa guardare a questa città con simpatia. E ti posso garantire che questa tua del riuscire a farmi sorridere pensando a Milano è stata una impresa davvero titanica. 🙂

  2. lapoetessarossa 25 Ottobre 2017 / 11:53

    E pensa che non abito a Milano. Non lavoro a Milano. Ormai il suo viverla quotidianamente è solo un ricordo. Ma la amo. E come dico ogni tanto ho il mal di Milano, che è una specie di mal d’Africa a suo modo. E quando ci vado mi sento bene. Sempre 🙂

    Sono felice di averti fatto sorridere.

    La mia impresa potrebbe essere quella di farti trovare un motivo per cui vale la pena viverla 😉

    • Pj 25 Ottobre 2017 / 12:17

      Io lavoro a Milano da quattro anni tre mesi e una ventina di giorni. Non sono mai riuscito a viverla quotidianamente, un po’ per questioni oggettive, un po’ per indole naturale. Ho mediamente un rapporto sereno, ma spesso disallineato con gli indigeni del luogo. Non riesco (e forse non ho nemmeno troppa voglia) di smuovere la superficie delle relazioni personali che si instaurano qui.
      Il tutto penso si possa ricondurre al mio senso di non appartenenza a nulla, per cui ogni tanto me la prendo con i Milanesi, ma forse farei come sempre bene a prendermela con me stesso.
      Come conseguenza degli incastri mai composti, in quattro anni credo di aver fatto ben più di quattrocentomila chilometri. Di Milano non so niente, ma della A4 sono uno dei più grandi esperti nazionali.

      Se vorrai puntare a compiere una grande impresa, quella che proponi è sicuramente sfidante per te, anzi la definirei quasi improba. E se sarà il caso, puoi starne certa, raccoglierò la sfida senza preconcetti ! 🙂

  3. lapoetessarossa 25 Ottobre 2017 / 12:33

    Sto sorridendo! Per non dire ridendo sull’esperto della A4! Non è che lavori per una qualche casa automobilistica che testa i motori in condizioni di stress da ingorgo quotidiano?

    Piazza Duomo alle sette del mattino, magari in estate, il sole che lo illumina, sembra una torta croccante, come una meringata, e non c’è praticamente nessuno. Il volo dei piccioni (li odio) nel cielo azzurro è poesia o quasi. Brioche e cappuccino da Campari, ci siete tu e il barista che non sembra ancora un barista milanese. Esci e vai in mezzo alla piazza e fai un giro su te stesso a 360 gradi, prima che arrivi la gente e tutto il resto.

    • Pj 25 Ottobre 2017 / 12:39

      Ti garantisco che un giorno lo faccio! Puoi starne certa. 🙂 E poi ti farò sapere.

  4. Pj 25 Ottobre 2017 / 12:38

    Ti garantisco che un giorno lo faccio! Puoi starne certa. 🙂 E poi ti farò sapere.

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