Il finale non è nella corsa

Corsa_finale

Non mi era mai piaciuto correre.
E non sapevo nemmeno bene come mai, nonostante questo, da alcuni anni a quella parte ogni volta che potevo mi cimentavo in una inusuale, faticosa corsa campestre tra canne riverse sui canali e uccelli del malaugurio. Non sceglievo momenti qualsiasi della giornata. Esisteva un unico frangente buono per mettere alla prova il mio fisico: l’una del pomeriggio, sotto il sole, preferenza per le giornate di intensa canicola.

Io credo che questo correre fosse il mio modo per scongiurare il crescere della mia pancia: conoscevo bene ogni suo difetto. E forse rappresentava anche la nuova strada per allenare me stesso a dare, ogni giorno, tutto quello che avevo dentro di me per limitare i miei rimpianti. Amavo il silenzio del vuoto di anime dei luoghi accaldati che percorrevo e amavo il vociare della natura che cicalava, stanca padrona di quegli argini soleggiati.

Quel giorno, ricordo ancora benissimo, calura e afa gareggiavano per primeggiare nei pensieri degli uomini e nei disperati spazi riempitivi dei telegiornali vacanzieri. Il termometro segnava trentacinque gradi all’ombra e ogni desiderio di movimento era frenato dalla appiccicosa sostanza che copriva i nostri corpi.
Con il caldo, le persone perdono facilmente sensibilità e gentilezza, e alla notizia della mia imminente corsa, vi fu una vera inaspettata insurrezione popolare nei dintorni della mia abitazione. Scopo dell’insurrezione: tenermi ancorato alle mura di casa.

Fu allora che estrassi tutto il mio orgoglio e la mia spavalda simpatia, e liquidai sul nascere ogni principio di insurrezione con un perentorio sorriso:
– Non temete, state tranquilli, se starò per morire … vi avviso!  –

Ma mia figlia adolescente rispose con una prontezza che mi sorprese:
– Ma Papi, … dicono tutti così! –

Fu così che quel giorno affrontai la mia corsa pensando al racconto che avrei scritto di lì a poco. E non sentii il caldo intenso perché era come se, fendendo l’immobile aria torrida, fossi protetto dal mio nuovo mantello di giovane saggezza.

25 thoughts on “Il finale non è nella corsa

  1. La il@ 20 Luglio 2015 / 13:19

    ..ehm.. mi aggiungo agli insorti.. 😉

    • pjperissinotto 20 Luglio 2015 / 13:39

      Quoque tu … Si sa che le insurrezioni fanno facili proseliti 😉
      Benvenuta:-)

      • Diemme 20 Luglio 2015 / 14:29

        Ego quoque, fossi stata là t’avrei incatenato!

      • pjperissinotto 20 Luglio 2015 / 14:39

        Un classico, Diemme. Pensare che, se ricordo bene, una volta hai pure spergiurato di non avere il difetto di imporre le tue personali convinzioni su cosa sia bene per gli altri … 😀 😀 😀

      • Diemme 20 Luglio 2015 / 15:06

        @Pj: appunto, spergiurato. L’avessi giurato, quasi quasi… 😉

      • La il@ 20 Luglio 2015 / 15:02

        ..no no no, non mi lascio trascinare, quella che parla è la mia testolina 😉

      • pjperissinotto 20 Luglio 2015 / 16:59

        Cara La Il@, la tua testolina ti guida bene. Questi erano giorni proibitivi per il podismo in qualsiasi forma. La verità è che condivido appieno il parere degli insorti.
        Ma non riesco a non essere come quei resinosi legni che non conoscono l’aggettivo malleabile. E’ che la parola “incaponirsi”, mi suona tremendamente fascinosa. 😀

  2. FIK 20 Luglio 2015 / 15:13

    Ave o grande gladiatore, nonostante anche io abbia fatto parte della pletora dei dissuasori, ho sempre pensato che la tua “lucida follia” fosse specchio della grandezza dei tuoi attributi 😉

    • Diemme 20 Luglio 2015 / 15:25

      La grandezza dei suoi attributi me lo rende improvvisamente interessante…

      • Diemme 20 Luglio 2015 / 15:28

        …nel senso che mi piacciono gli uomini originali, estrosi, audaci, impavidi, eccentrici 😉

      • pjperissinotto 20 Luglio 2015 / 16:45

        Cara Diemme,
        te la faccio passare liscia senza oscurarti solo perché mi sono simpatiche le donne che amano lo sport e la tua passione per il corner denota una conoscenza delle calcistiche strategie per rimediare agli svarioni della difesa.

      • Diemme 20 Luglio 2015 / 17:37

        Sono stata istigata… chiedo le attenuanti generiche 😉

      • FIK 20 Luglio 2015 / 17:47

        Grazie DiEmme, mi hai fatto sorridere … 🙂

    • pjperissinotto 20 Luglio 2015 / 16:40

      Caro FIK, istigatore di pletora di platee,
      ora tutti sapranno che sono portatore sano di lucida follia. 😉

  3. Nuzk 20 Luglio 2015 / 20:28

    Anima saggia tua figlia….

  4. gigifaggella 22 Luglio 2015 / 16:38

    Ahhhh anche tu un runner amante delle condizioni impossibili? Io ne traggo energia dal sole e dalla canicola…da buon leone nato a metà agosto non ne posso fare a meno…certo, con l’età che avanza magari tendo ad evitare le ore più calde quando me lo posso permettere ma le condizioni estreme mi danno il senso e fascino della sfida… Grande PJ!

    • pjperissinotto 22 Luglio 2015 / 19:52

      Non è un caso che si condivida lo spirito dei runner amanti delle condizioni impossibili 😉

      • gigifaggella 23 Luglio 2015 / 2:20

        Verissimo….mi sono immedesimato in pieno nella realtà che hai descritto… 😉

  5. Aida 24 Luglio 2015 / 17:43

    PJ. La mattina mi tocca andar a fare spese per mia madre che con il caldo non ama uscire tanto. Ho quattro negozi vicino casa, ragion per cui preferisco camminare piuttosto che prendere l’auto. E’ assurdo che si prenda un mezzo per raggiungere un supermercato che dista meno di 500 metri. Un’altra cosa che odio è uscire presto. Preferisco il tardi, riesco a sbrigare ogni faccenda e si fanno sempre le 11 e mezza quando devo uscire. Mia madre impreca che esca prima, o che prenda l’auto. Io voglio passeggiare. In tal modo mi distraggo, incontro persone e impiego più tempo per far la spesa, cioè dedico parte del mio tempo a qualcosa di diverso che non sia lo studio, la casa o la tv.
    Mia madre impreca, io esco lo stesso. Torno tranquilla. non dico fresca come una rosa, ma rilassata. A me, dei 39 gradi che segna il termometro della farmacia, poco importa. Ho il mio modo di resistere all’arsura, enon sarà di certo la TV a dirmi come fare!

    • pjperissinotto 25 Luglio 2015 / 7:06

      Aida, non avevo il minimo dubbio (perché come scriviamo i nostri post racconta molto di noi) che avessi le energie per fronteggiare l’arsura, e fenderla per ricavarne tranquillità. E’ un principio davvero molto simile, con qualche differente sfumatura, a quello che sta dietro alla mia corsa.
      E non avevo il minimo dubbio sul fatto che tu non fai quello che dice la TV.
      Non sarei sorpreso invece se, magari tra qualche anno, odierai di meno uscire presto. A volte si riesce ad uscire presto alla mattina e provare un sentimento particolare, che amo molto, un misto tra il percepire la vita che ricomincia e la forza del sentirsi un po’ padroni del mondo.
      Ma questa è un’altra storia. 🙂

      • Diemme 25 Luglio 2015 / 7:44

        Questa sensazione come la capisco! Io da ragazza ero una dormigliona, mi sono sempre svegliata prestissimo per motivi di studio e scuola, ma quando la scuola non c’era… mi svegliavo direttamente all’ora di pranzo. Quando però ho imparato a svegliarmi presto la mattina e iniziare a vivere all’alba… una libidine!

        Anche quando mia suocera stava ricoverata e io passavo le notti in clinica per assisterla, uscire la mattina all’alba per tornare a casa, assaporare la brezza mattutina, respirare la città che si stava risvegliando, era qualcosa di magico <3

  6. silviacavalieri 26 Luglio 2015 / 18:54

    L’ora tarda è, credo, una raffinatezza un po’masochista per mettersi alla prova 🙂 . Scherzi a parte, lasciando perdere la questione dell’ora, correre (o camminare per chi ha qualche limite fisico) è un’esperienza meravigliosa. Apre il dialogo con noi, col passare del tempo ci dà forza e consapevolezza, la sensazione di dominare il centro della nostra strada (la vita).

    • pjperissinotto 26 Luglio 2015 / 19:07

      Sì, hai colto il centro del racconto: correre e camminare sono un’esperienza meravigliosa. E mi piacciono molto queste tue parole “Apre il dialogo con noi, col passare del tempo ci dà forza e consapevolezza”.
      Bentrovata, Silvia. Davvero un bel commento il tuo. 🙂

      • silviacavalieri 26 Luglio 2015 / 19:09

        È esperienza di vita vissuta! Grazie a te pjperssinotto.

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